Nei versi forti e precisi di Cé Mendizábal lo spessore totalizzante della memoria, che con le sue costruzioni dà consistenza alle vicende umane e provoca il loro radicamento nella catastrofe del tempo storico, è sottoposto a un’opera di scavo, che porta alla luce la congerie dei materiali che lo compongono.
La dimensione del passato, di tutto il passato – non solo quello che vive, come un ossimoro, dimenticato nella memoria individuale – torna cosí ad acquisire una nuova visibilità e una impensata cogenza nel campo del possibile.
La poesia, sembra dirci Mendizábal, ha sempre in serbo la capacità di scombinare, variare e riarticolare le configurazioni in apparenza inamovibili di ciò che è stato – grandi processi e drammi storici cosí come intrascendenti eventi personali – in una sorta di epistrofe rivelatoria, la cui corrente dischiude vortici di libertà per chiunque sappia desiderarla nell’azzardo, ora ingrato ora felice, di respirare « nell’aria di tutti ».
Claudio Cinti