Claudio Cinti

Il correttore di bozze, I. La strada dello stile

romanzo, pp. 532, Venezia 2014

(lotto di copie firmate a esaurimento)

25,00  IVA inclusa

COD: ISBN 9788895495446 Categorie: , Tag:
anno: 2014
autore: Claudio Cinti
pagine: 532
dimensioni: 140 x 205 mm
Un correttore di bozze può essere tragico? Può essere comico? Può essere un solerte amatore di fanciulle? A siffatte, inaggirabili domande prova a dare risposta il primo volume di questa saga.

Una sera inutilmente piovosa e una sgangherata combriccola di seccatori; due pestifere sorelle gemelle e una misteriosa creatura vestita d’azzurro; le losche trame di un caporedattore e le paturnie di un filosofo in pensione: sono i pochi, sparsi, concomitanti elementi dai quali prende l’avvio il racconto della vicenda terrena di Ugo Osfer, correttore di bozze e uomo devoto al concetto dello stile.

Se nel quadro irreale della psicologia clinica quest’uomo scostante verrebbe forse rubricato come soggetto affetto da sindrome paranoide, nel contesto altrimenti espressivo del romanzo egli si rappresenta in un ordine ideale che non ammette di essere giudicato con gli strumenti della scienza positiva. La correzione delle bozze è infatti una scienza? La tragedia del mondo si lascia curare senza rimostranze? E innanzi tutto: chi è l’Autore di questa tragedia e chi è che scrive il romanzo? Pare che fra i due interrogativi non si possano predicare connessioni, ma solo un concomitare di sballate circostanze. E allora, non basta una simile ovvietà a giustificare i sospetti di un correttore? No che non basta.

Perché se il mondo è imperfetto, che sia corretta almeno la pagina su cui esso si scrive; e se la pagina non si lascia correggere –meritando con ciò « la purificazione della cenere » – che si perseveri tuttavia nell’aporia segnalata dalla strada dello stile.

Questa strada è infestata da lacune più dell’acciottolato sconnesso della città che fa da sfondo al romanzo del correttore di bozze; e tuttavia, percorrendo fino in fondo la strada, il correttore apprenderà (e il lettore con lui) una congerie di cose interessanti: come si masticano le cingomme per produrne palloni, per dirne una; o come la renitenza a servirsi di un telefonicchio costituisca una valida alternativa alla possibilità di essere felici. Felici, ovvero a casa. A casa, malgrado la tragedia del mondo.

Peraltro, la legge che regola la felicità della casa è uno degli argomenti affrontati dal secondo libro di questo pensieroso romanzo. Dunque non anticipiamo gli eventi.

Quel libro e i libri successivi sono già stati scritti, ma non sono ancora pronti per la stampa.

Attendono l’intervento di un correttore di bozze.

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